L’azienda Internazionale Biolife srl è finita al centro dell’inchiesta della Procura di Taranto sulla presunta truffa relativa alle forniture di mascherine, tute e camici – provenienti da Turchia e Cina e risultati non conformi ai requisiti di legge — alla Protezione Civile della Regione Lazio. I fatti risalgono allo scorso marzo, ma ci è voluto quasi un anno per far chiarezza sulla vicenda. Così, ieri la Guardia di Finanza di Taranto ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di sei persone, accusate di associazione per delinquere, mentre altri indagati sono ancora a piede libero.
Tra le accuse anche quella di riciclaggio e autoriciclaggio. Inoltre, è stato disposto il sequestro preventivo dei proventi illeciti pari a circa 4 milioni di euro.
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Posted by Guardia di Finanza on Wednesday, March 17, 2021
La truffa delle forniture di mascherine, tute e camici
Come anticipato, la vicenda risale allo scorso anno. Nelle fasi più critiche della prima ondata di Covid-19, la società di Taranto facente capo a uno degli indagati si era proposta di fornire dispositivi di protezione individuale (camici, tute e mascherine) alla Protezione Civile Lazio. Da quanto si apprende dagli inquirenti, l’impresa, che fino al mese di marzo 2020 era attiva soltanto nel settore del commercio di integratori alimentari, avrebbe prima fornito documenti rilasciati da enti non autorizzati e successivamente avrebbe usato falsi certificati di conformità per superare le criticità emerse durante le procedure di sdoganamento della merce proveniente dall’estero.
Le indagini, condotte con il supporto del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dell’Unità di Informazione Finanziaria (Uif), hanno permesso di bloccare il pagamento a saldo di 25 milioni dell’intera fornitura da parte della Protezione Civile del Lazio. I proventi illecitamente conseguiti dalla società sarebbero poi stati riciclati in altre attività illecite e anche trasferiti su conti esteri.
Fonte: Guardia di Finanza
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