Roghudi Vecchio, in Calabria, è un borgo abbandonato dove il silenzio racconta segreti antichi

Nel nostro Paese ci sono decine di borghi fantasma, luoghi che un tempo erano pieni di vita ma che, piano piano, sono stati abbandonati. I motivi dietro questi avvenimenti sono tanti, come terremoti, frane, emigrazione o la chiusura di attività economiche. Un po’ com’è successo a un suggestivo paesino calabrese adagiato su un crinale, ma che, nonostante tutto, è ancora in grado di sprigionare l’essenza degli antichi borghi aspromontani. Parliamo di Roghudi Vecchio, luogo che unisce la bellezza della natura selvaggia con la decadenza del borgo in rovina.

Perché Roghudi Vecchio è stato abbandonato?

La storia dell’abbandono di Roghudi Vecchio è piuttosto recente: risale al febbraio del 1971. Fino a quella data, infatti, questa affascinante località contava circa 1.650 anime, ma che purtroppo furono costrette a evacuare a causa di un catastrofico evento naturale. Roghudi Vecchio, infatti, venne costruito in una delle zone più piovose della Calabria, così tanto da essere spesso colpito da eventi alluvionali estremi. E fu proprio la scrosciante pioggia di febbraio del ’71 (l’equivalente di quella che normalmente cadeva in un anno) che portò il paese prima a essere isolato per diverso tempo, e poi completamente sgomberato in quella che è l’odierna Roghudi.

Tuttavia, alcuni anziani profondamente legati al loro territorio decisero di ignorare l’ordinanza che invitava ad abbandonare il paese, continuando a vivere in quelle antiche case di pietra che tanto amavano. Ma, come tutti sappiamo, la natura quando decide di mostrare la sua forza è invincibile. E per questo, in una notte del dicembre del ’73, iniziò a cadere così tanta pioggia che quei signori furono obbligati a cedere e scappare. Da allora Roghudi Vecchio è nota con il titolo di Città Fantasma.

Cosa vedere a Roghudi Vecchio

Roghudi Vecchio, in provincia di Reggio Calabria, ha un fascino magnetico. Il suo aspetto è misterioso, quasi spettrale, e la cornice fatta di montagne e boschi crea un’atmosfera surreale. Sì, la sua storia è inevitabilmente legata a un senso di abbandono e desolazione, ma allo stesso tempo anche alla forza della natura, che lentamente si sta riprendendo il suo posto.

Roghudi Vecchio, borgo

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Il paesaggio di Roghudi Vecchio

Case in pietra

Passeggiando tra i vicoli del borgo è possibile notare tantissime (e incredibili) casette in pietra. Certamente alcune di esse sono in rovina, ma se non lo fossero non staremmo di certo qui a parlare di un borgo fantasma. In sostanza sono uno degli elementi più affascinanti di Roghudi Vecchio, anche perché catapultano il visitatore in una sorta di viaggio indietro nel tempo, dove le case raccontano storie di un passato che oggi si mescola con la natura del territorio.

Panorama dell’Aspromonte

A far da sfondo alle rovine di Roghudi Vecchio c’è costantemente l’emozionante panorama dell’Aspromonte, con le sue imponenti montagne e la rigogliosa vegetazione.

Chiesa di San Nicola

Fino a qualche decennio fa la Chiesa di San Nicola era un punto di riferimento importante per la comunità locale. Oggi, dopo alcuni lavori di restauro, questo edificio sembra voler testimoniare la devozione religiosa dei suoi vecchi abitanti, rendendo l’atmosfera ancor più incredibile.

Sentiero per Roghudi Nuovo

Dal borgo, ormai fantasma, si dirama un sentiero che conduce a Roghudi Nuovo. Percorrendolo si ha l’opportunità di avere una panoramica più approfondita sulla transizione tra il vecchio paese e il nuovo insediamento, facendo anche comprendere meglio il modo in cui la comunità si sia adattata ed evoluta nel tempo.

Rocca tu Dracu

Rocca tu Dracu (o Roccia del Drago) si trova nei pressi del borgo e, come dice il nome, è una bizzarra formazione rocciosa. Il nome deriva da una particolare leggenda locale, secondo cui in passato un drago abitasse in zona. La creatura era enorme, terrificante e dotata di poteri magici, come quello di riuscire a influenzare la natura intorno a lui.

Un giorno un cavaliere decise di affrontarlo con lo scopo di liberare la sua gente dalla paura. Si narra che ci fu un lungo e difficile combattimento, dal quale però il ragazzo uscì vincitore, tanto da riuscire a imprigionare il drago in quella stessa roccia.

Caldaie del Latte

Da vedere assolutamente sono anche le Caldaie del Latte, formazioni rocciose simili a grandi recipienti. Si sono formate tantissimi anni fa come risultato dell’erosione naturale e oggigiorno impreziosiscono i corsi d’acqua che attraversano il territorio. Anche in questo caso non mancano fascino e leggende, che narrano di magia, battaglie mitologiche e di tradizioni antiche.

Misteri e leggende

Misteri e leggende di Roghudi Vecchio non sono di certo finiti qui. Tutto il borgo, infatti, è avvolto da un alone di misticismo grazie anche alle rovine che raccontano la storia di un passato (apparentemente) scomparso.

Roghudi Vecchio, case

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Le case diroccate del villaggio di Roghudi Vecchio

Oltre al drago, infatti, secondo alcune tradizioni il borgo sarebbe stato vittima di una maledizione. Si racconta che gli abitanti avessero attirato l’ira degli dei o degli spiriti della montagna, e che per questo la Terra sarebbe stata condannata a frane e inondazioni, le stesse che hanno reso il borgo inabitabile.

C’è anche un altro racconto popolare che narra che le anime dei defunti, sepolti nel vecchio cimitero, non riposerebbero in pace: c’è chi è pronto a giurare che la notte, tra le rovine, si possano ancora udire voci sussurranti o vedere ombre.

Un’altra leggenda parla di una vecchia casa situata nella parte più remota di Roghudi Vecchio dove, moltissimo tempo fa, abitava un uomo misterioso che mai nessuno aveva visto in pubblico. Stando alla tradizione, questo signore aveva dei poteri sovrannaturali. Per questo motivo ancora oggi, tra i resti della sua casa, parrebbe si possano percepire strani rumori.

Poi ancora la leggenda del tesoro nascosto nelle profondità del borgo, posto da quelle parti dai soldati durante la Seconda Guerra Mondiale. Pieno di oro e gioielli, non è mai stato trovato, anche perché pare che chiunque tenti di farlo si ritrovi a vivere strane disavventure.

Roghudi Vecchio è anche circondato da una fitta foresta, che si racconta sia abitata da spiriti e entità sovrannaturali. Infine il mistero della Chiesa di San Nicola, per alcune persone infestata dai fantasmi che nelle notti più oscure sembrerebbero suonare le campane.

Dove si trova e come arrivare

Il borgo di Roghudi Vecchio sorge nel cuore della regione dell’Aspromonte, una delle aree più selvagge e montuose della Calabria (più precisamente a circa 40 km a nord di Reggio Calabria).

Arrivarci non è facilissimo per via della sua posizione in una zona montuosa e isolata, ma senza ombra di dubbio il mezzo più conveniente è l’automobile. È importante però sapere che occorre guidare con molta attenzione, perché alcune delle strade che portano al borgo sono strette e accidentate.

In alternativa il paese fantasma può essere raggiunto a piedi partendo dai paesi limitrofi, tramite vari sentieri escursionistici che attraversano il massiccio dell’Aspromonte. In questo caso ultimo caso, però, è necessario dotarsi di una buona guida, mappa ed equipaggiamento.