Dopo la diatriba tra Chiara Ferragni e la Regione Lombardia per i vaccini, anche Fedez è intervenuto con una serie di storie su Instagram.
Continua la diatriba a distanza, ma a fin di bene, tra i Ferragnez e la Regione Lombardia. Stavolta è toccato a Fedez far sentire la propria voce! Negli scorsi giorni la nota influencer aveva denunciato il fatto che la nonna del rapper fosse stata contattata solo dopo un suo sfogo, in quanto ‘nonna di Fedez’. L’imprenditrice ha voluto sottolineare come questi favoritismi non siano corretti. L’Ats, Agenzia di Tutela della Salute – Regione Lombardia, ha però smentito questa versione, affermando che la signora sarebbe stata contattata in ritardo solo perché aveva omesso il comune di residenza nella compilazione della richiesta. Parole che hanno fatto infuriare Fedez, che stavolta è voluto intervenire in prima persona sui social!
Fedez attacca la Regione Lombardia per il caso vaccini
Come sempre, il rapper ha preferito anche stavolta utilizzare le sue Instagram Stories, con parole al vetriolo. L’artista ha affermato che avrebbe evitato di infierire su questa faccenda, non fosse che un certo tipo di giornalisti è arrivato a difendere la Regione diagnosticando addirittura alla moglie una depressione post partum, e quindi si è visto obbligato a una replica pubblica (il riferimento del rapper è a Mariagiovanna Maglie).
Visibilmente irritato, il rapper di Sanremo 2021 ha affermato: “La Regione sostiene che mia nonna abbia sbagliato a compilare il modulo, omettendo il comune di residenza. Purtroppo questa scusa fa acqua da tutte le parti. Sul sito, quando si compila la domanda per il vaccino, il comune di residenza viene messo in automatico“.
Lo sfogo di Fedez con la Regione Lombardia
L’affondo del rapper è però senza tregua. Continua nel suo attacco: “Se questo non bastasse a farvi fare la figura di mer*a più grande di tutti i tempi, vi dirò che mia nonna, la domanda per il vaccino, la compilò mesi fa e, guarda un po’, fu contattata il giorno dopo che io pubblicai una story dove la Regione si scusava per il ritardo. Anche lì il giorno dopo, una strana coincidenza senza favoritismi e preferenze. Mia nonna quel giorno non poté uscire perché inferma a una gamba. Poi si sono dimenticati di lei come hanno fatto con tutti gli altri anziani“.
Parole durissime che accendono una luce ancora più intensa sulla questione del caos vaccini nella Regione Lombardia. Si attendono replice da parte delle istituzioni nei prossimi giorni, preferibilmente con i fatti più che con le parole.