Madame, Madame: la recensione dell’album di esordio della rapper vicentina protagonista a Sanremo 2021 con Voce.
Madame era attesa al varco da una prova importante ma estremamente difficile. Quando si è così giovani e si ha così tante pressioni, fallire è quasi una conseguenza naturale. Reduce da un’ascesa rapida ma fatta per la gran parte di collaborazioni, la rapper vicentina è stata gettata improvvisamente nel vortice del mainstream vero, quello più vicino al pop, ha fatto la sua prima apparizione televisiva a X Factor, e dopo pochi mesi ha debuttato a Sanremo, peraltro ben figurando. Un iter forse troppo accelerato, che ha aumentato i rischi di questo primo album, un esordio da “fucili puntati”. Sarà riuscita a superare il primo esame della sua vita artistica?
Madame: la recensione
In poche ore i commenti sul debutto di Madame si sono sprecati. Come poteva essere prevedibile, la scena si è divisa. Qualcuno è rimasto deluso, ed è normale quando le aspettative sono così alte. La critica ha invece quasi unanimamente promosso, se non anche incensato, quest’opera prima della rapper vicentina. E qualche motivo per farlo c’è. Ma c’è sempre un ma…
Madame è costruito splendidamente, con un lavoro di produzione eccezionale, tra i migliori prodotti in ambito hip hop/urban degli ultimi anni in Italia. E quello che maggiormente colpisce è anche la varietà di influenze, sonore e stilistiche, che la rapper riesce a inserire, in un calderone tanto ricco quanto ordinato.
L’inizio è realmente introduttivo. Proprio in questa prima fase del disco trova spazio la canzone d’amore per eccellenza del disco, Voce, il brano sanremese che abbiamo imparato ad apprezzare. Un pezzo che anche nel contesto del full length mantiene le sua peculiarità. Ma si prosegue con variazioni tematiche importanti: si passa da brani incentrati sul rap, come l’ottima Il mio amico, a un lungo passaggio introspettivo sull’erotismo nella fase centrale del disco, per poi andare a esplorare il suo rapporto altalenante con la famiglia, e concludere su temi più generici, dall’amicizia alla morte, passando per la verità e il disagio.
Il questo caleidoscopio di emozioni di una giovane anima cresciuta troppo in fretta a sorreggere l’insieme è l’alternanza, non perfetta, di brani in solitudine e featuring. Le collaborazioni sono tante e importanti: da Fabri Fibra a Blanco, passando per Rkomi, Carl Brave, i Pinguini, Gué, VillaBanks, Ernia e Gaia. Un turbinio di voci diverse che amplifica la sensazione di trovarsi tra le orecchie un lavoro collettivo, ma che finisce anche per creare degli inevitabili accostamenti, non sempre positivi per un’artista giovane come Madame.
Nel complesso resta un lavoro amabile da chi mastica il genere, non privo di qualche ingenuità o cliché. La cosa più importante è che nessuno dei pezzi presenti in tracklist risulta un mero riempitivo, nessuno può dirsi ‘brutto’. Manca però la canzone capace d’incidere fino in fondo, di straziare, una sorta di Crudelia di marracashiana memoria. Ma Francesca è giovane e a quel livello di profondità di scrittura e d’immagini potrebbe arrivarci presto. L’importante è lasciarla crescere, senza eccessivi clamori, senza troppe pressioni e senza ingerenze di alcun tipo.
La tracklist di Madame
1 – Istinto
2 – Voce
3 – Il mio amico (feat. Fabri Fibra)
4 – Bugie (feat. Rkomi & Carl Brave)
5 – Babaganoush (feat. Pinguini Tattici Nucleari)
6 – Dimmi ora (feat. Gué Pequeno)
7 – Clito
8 – Mood (feat. VillaBanks)
9 – Nuda (feat. Ernia)
10 – Bamboline boliviane
11 – Mami papi
12 – Baby
13 – Luna (feat. Gaia)
14 – Amiconi
15 – Tutti muoiono (feat. Blanco)
16 – Vergogna
Top: Voce – Il mio amico – Babaganoush – Nuda – Bamboline boliviane – Tutti muoiono
Voto: 7
Di seguito il video di Voce: