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Petauro dello zucchero: tutto quello che devi sapere prima di (NON) adottarne uno

Tutti vogliono uno scoiattolo volante, ma pensiamoci molto bene prima di adottare un petauro dello zucchero, anzi almeno due!

I petauri dello zucchero, conosciuti anche come “scoiattoli volanti”, sono marsupiali provenienti dalle foreste pluviali della Nuova Guinea. La dolcezza del loro sguardo e la loro soffice pelliccia grigia sono in grado di farci innamorare perdutamente in pochi secondi.

Proprio per questa loro capacità di suscitare empatia immediata, sono moltissime le famiglie che, negli ultimi anni, hanno deciso di adottare un petauro dello zucchero come “animale da compagnia”. In rete sono letteralmente moltiplicati gli accessi ai siti che gestiscono la vendita di questi animaletti con il conseguente aumento del traffico illegale e, purtroppo, degli abbandoni una volta che ci si è “stufati”.

Paradossalmente, è proprio questa eccessiva richiesta il loro problema più grande. Nella maggior parte dei casi, infatti, le famiglie scoprono ben presto di non essere in grado di soddisfare i numerosi bisogni del nuovo arrivato.

Per evitare ciò, prima di adottare un petauro cerchiamo di capire meglio il suo comportamento e le sue esigenze in modo da rendersi subito conto se si è in grado o meno d

Cose da sapere sul petauro dello zucchero

  1. Nel loro habitat naturale, i petauri vivono in grandi famiglie. Amano, infatti, interagire con i loro simili e con gli altri animali. Per questo sarebbe opportuno accoglierne in casa più di uno, possibilmente un maschio e più femmine.
  2. Qualora vi siano altri animali che vivono in casa, occorre prestare la massima attenzione affinché non si feriscano a vicenda.
  3. I petauri dello zucchero sono animali notturni: durante il giorno è per loro difficile dormire, a causa della luce del sole che entra dalle finestre e dei rumori all’interno e all’esterno della casa.
  4. La loro dieta è molto particolare e varia a seconda della stagione. Il bilanciamento alimentare di un petauro deve essere composto circa per il 70% di frutta e verdura (uva, mela rossa, papaya, pera e fichi in particolare) e per il 30% di proteine animali.Solitamente la fonte proteica più adeguata per questi animali sono gli insetti, reperibili nei negozi che vendono rettili oppure di caccia e pesca. Se grilli, locuste e lombrichi non sono facilmente somministrabili in una gabbia, un compromesso potrebbe essere rappresentato dall’utilizzo di camole della farina e, in minor grado, di camole del miele.
  5. I petauri necessitano di un giardino con delle piante sulle quali arrampicarsi, attività che rappresenta il loro bisogno primario.
  6. La vostra casa è poco ospitale per loro: affinché non corra rischi, occorre coprire i cavi elettrici, disinserire le spine di corrente, lasciare abbassata la tavoletta del wc (i petauri non sanno nuotare), ostruire tutti i fori e controllare attentamente il cestello della lavatrice.
  7. Per arrivare fino a voi soffriranno molto: spesso i petauri dello zucchero vengono stipati in piccoli contenitori (a volte addirittura in bottiglie d’acqua di plastica), senza possibilità di muoversi per giorni.
  8. I petauri dello zucchero sono molto suscettibili se vengono svegliati e costretti a uscire dalla gabbia durante il giorno. In alcuni casi di stress molto forte, sono anche portati a farsi del male, mordendosi e graffiandosi.
  9. I petauri sono portati a sviluppare infezioni, spesso a causa di malnutrizione o cibo non lavato correttamente, rischiando disidratazione, letargo e perdita di peso. L’assenza di calcio, inoltre, potrebbe comportare rottura delle ossa e problemi dentali. Specchio di questi problemi sono la perdita di appetito o l’alito maleodorante.
  10. In tutto il mondo la vendita dei petauri dello zucchero è stata disincentivata. Dopo essere stati contattati da PETA (www.peta.org), organizzazione no profit a tutela dei diritti degli animali, più di 1.300 rivenditori statunitensi hanno vietato l’acquisto di petauri presso i loro esercizi commerciali. Macerich, in particolare, sta dismettendo i suoi negozi e trasformando tali spazi in rifugi dove sarà possibile adottare animali abbandonati.

Consigli e cose da sapere

Qualora decideste comunque di accogliere un petauro dello zucchero nella vostra famiglia, però, ricordate:

Giocate con loro

L’interazione continua con gli umani è fondamentale. Permettere al petauro, per esempio, di infilarsi nella tasca della vostra maglietta potrebbe essere un buon modo di interagire con lui durante il giorno.

Prendetene almeno due

Prendetene più di uno perché sono animali socievoli che soffrono molto a stare da soli. Inoltre essi hanno una ligua tutta loro e in natura vivono in colonie di circa 30 esemplari.

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Ascoltateli

i petauri comunicano le loro emozioni e i loro disagi (paura, tristezza, fame…) emettendo suoni molto diversi fra loro (particolarmente acuto è il verso attraverso il quale comunicano di essere arrabbiati).

Curate la voliera

All’interno non dovrà mancare la lettiera, che assorbirà tutta la sporcizia e gli avanzi di cibo del petauro. In alternativa si può optare per i fogli di giornale fatti a pezzetti. Per aiutarli nel soddisfacimento dei loro bisogni è possibile appendere all’estremità della voliera una sacca o, meglio ancora, un ramo di albero. La voliera del petauro non deve mai essere esposta a fasci solari o correnti di aria fredda, per evitare forti sbalzi termici. È preferibile posizionarla lontano da elettrodomestici, fonti di calore o finestre. La temperatura ambientale ideale deve aggirarsi tra i 21 e i 27°C.

E ciò che è più importante…

Non comprate, adottate!

da greenme

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