La transizione energetica non è poi così lontana. Le energie rinnovabili, l’idrogeno verde e la bioenergia moderna potrebbero diventare realtà consolidate entro il 2050. E l’adozione di queste alternative sostenibili è fondamentale per ridurre i livelli di surriscaldamento globale, in modo da non superare la soglia dei 1,5 gradi Celsius, l’ambizioso obiettivo dell’Accordo di Parigi, . Ma sono ancora tanti gli sforzi da attuare a livello mondiale per raggiungere la neutralità climatica, come sottolineato nel rapporto World Energy Transitions Outlook, appena pubblicato, dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA).
Non possiamo più perdere tempo o perderemo la corsa alle emissioni zero
“La finestra di opportunità per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi dell’Accordo di Parigi si sta chiudendo rapidamente.” – spiega il Direttore Generale di IRENA Francesco La Camera – “Le tendenze recenti mostrano che il divario tra dove siamo e dove dovremmo essere non sta diminuendo, ma aumentando. Stiamo andando nella direzione sbagliata. Abbiamo bisogno di una drastica accelerazione delle transizioni energetiche per fare un’inversione di tendenza significativa. Il tempo sarà la variabile più importante per misurare i nostri sforzi”.
Il “percorso dell’1,5 °C” vede il triplicarsi del potere globale dominato dalle energie rinnovabili nel 2050. Secondo quanto si legge nel rapporto IRENA, la domanda di gas naturale dovrebbe raggiungere il picco intorno al 2025, diventando il più grande combustibile fossile, mentre l’uso di combustibili fossili, in particolare di petrolio e carbone, è destinato a diminuire di oltre il 75% nello stesso periodo.
Ma la via per una transizione energetica effettiva è ancora lunga e tortuosa, anche se – per fortuna – non impossibile.
“Sebbene il percorso sia scoraggiante, diversi elementi favorevoli possono renderlo realizzabile” – chiarisce Francesco La Camera. “Le principali economie che rappresentano oltre la metà delle emissioni globali di CO2 stanno diventando carbon neutral. Anche il capitale globale si sta muovendo. Vediamo mercati finanziari e investitori che spostano il capitale in asset sostenibili. Il Covid-19 ha evidenziato il costo di legare le economie ai combustibili fossili e ha confermato la resilienza delle energie rinnovabili. Mentre i governi pompano ingenti somme in salvataggi e piani di recupero, gli investimenti devono sostenere la transizione energetica. È tempo di agire e i Paesi possono aprire la strada con politiche per un sistema energetico sicuro per il clima, prospero e giusto, adatto per il 21esimo secolo”.
Fonte: IRENA
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