La Toscana mette al bando il glifosato, l’erbicida più usato e controverso al mondo. Dopo la Calabria, che già nel 2016 ne ha vietato l’uso, anche la Toscana segue il virtuoso esempio. In questa Regione lo stop alla pericolosa sostanza sarà operativo a partire dal prossimo 15 maggio nelle misure del Psr (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020.
Con decreto dirigenziale 2085 del 12 febbraio 2021, infatti, sono stati approvati gli aggiornamenti ai disciplinari 2020 per la produzione integrata 2021 in cui si stabilisce il divieto di utilizzare il principio attivo glifosato.
La decisione è stata accolta con entusiasmo da associazioni ambientaliste, tra cui il WWF. “Si tratta di un segnale importante che rende più sostenibile l’utilizzo dei fondi pubblici della PAC in queste Regioni che hanno deciso il divieto del glifosato nelle misure dei rispettivi PSR.”– commenta Franco Ferroni, responsabile agricoltura del WWF Italia – “È assurdo che si continui a premiare con fondi pubblici agricoltori che usano un pesticida ritenuto pericoloso per la salute umana, sicuramente dannoso per gli ecosistemi”.
Occorre estendere il divieto al glifosato in tutta Italia
Lo stop al glifosato in Toscana, però, è soltanto un altro piccolo passo nella lotta ai pesticidi nel nostro Paese, dove viene ancora utilizzato in troppe Regioni, finendo poi sulle nostre tavole. Il WWF si è quindi rivolto al ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, chiedendo un provvedimento urgente per estendere a tutte le Regioni il divieto di concedere sussidi pubblici della PAC agli agricoltori che utilizzano il glifosato con le misure dei PSR per la produzione integrata e gli interventi agro-climatico-ambientali.
“Da questo Governo che punta alla transizione ecologica dell’economia ci attendiamo azioni coerenti e l’annuncio di una ferma posizione contraria al rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato in Europa, in scadenza nel dicembre 2022” – dichiara Ferroni – “il diserbo chimico è una pratica che ha valide alternative e può essere eliminata senza problemi per la sostenibilità economica delle aziende agricole. Una decisione saggia e lungimirante se si vuole raggiungere l’obiettivo della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi come indicato dalla Strategia UE”.
L’autorizzazione all’uso del glifosato in Europa scadrà nel dicembre 2022. Tuttavia, in Italia ci sono Regioni virtuose, come la Calabria e adesso la Toscana, che hanno deciso di vietare l’uso del diserbante nelle misure dei Programmi di Sviluppo Rurale, prorogati di 2 anni per effetto del Regolamento transitorio approvato dall’Unione Europea (in attesa dell’entrata in vigore della nuova PAC nel gennaio 2023).
Il glifosato è uno dei pesticidi più utilizzati in Italia e nel mondo che ci avvelenano ogni giorno senza che ce ne accorgiamo.
Non si tratta, infatti, di una sostanza nociva soltanto per l’ambiente. Recenti studi hanno anche confermato che oltre ad essere potenzialmente cancerogena, questa pericolosa sostanza è in grado di alterare il sistema endocrino. Ci auguriamo che altre Regioni italiane si attivino al più presto per seguire l’esempio della Toscana e dire un no forte e chiaro al glifosato e agli altri pesticidi.
Fonte: WWF/CIA Toscana
Leggi anche:
- Il glifosato nella pasta è un problema più grande di quanto pensiate. Cosa scegliere al supermercato
- Spaghetti, svelati i nuovi marchi con tracce di glifosato. La LISTA dei peggiori e dei migliori
- Vittoria! Il Messico è il primo Paese delle Americhe a vietare mais OGM e glifosato
- Glifosato di nuovo sul banco degli imputati: il pesticida altera il sistema endocrino, la conferma