Dopo mesi anche il Lazio rischia di tornare in zona rossa. Era Natale quando i cittadini di Roma e dintorni erano stati costretti a rispettare le misure più restrittive. E oggi, la nuova ordinanza del Ministero della Salute potrebbe far cambiare colore alla regione, attualmente in zona gialla.
I numeri sono fin troppo alti e l’indice RT potrebbe spingere le autorità sanitarie ad adottare misure drastiche per arginare i contagi. Non si sa ancora con certezza quale sarà la sorte del Lazio ma tra le possibilità vi sono la zona arancione (probabilmente rafforzata) o la rossa. A preoccupare i cittadini e in generale le famiglie sono le incertezze riguardo alle scuole, che potrebbero chiudere praticamente dall’oggi al domani. Le voci circolate nelle ultime ore vanno in questa direzione: potrebbero chiudere quelle di ogni ordine e grado.
Di fatto l’Italia si avvia a un lockdown nazionale, quasi tutte le Regioni rischiano di diventare rosse.
I nidi in zona rossa chiudono?
Su nidi e micronidi nessuno si è ancora sbilanciato. Mentre le chat delle classi stanno esplodendo,
Nel comunicato, che si trova tuttora sul sito del governo, c’è scritto che “dal 6 marzo si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari.” Non si parla dei nidi, ma in realtà il testo del decreto del presidente del Consiglio recita:
“sono sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017 n.65”. Quell’articolo parla proprio di “servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia statali e paritarie”.
Non solo materne, dunque, ma anche nidi e micronidi. E in effetti ogni Regione o zona rossa locale ha preso decisioni sparpagliate sulla questione è difficile districarsi.
Le restrizioni in zona arancione rafforzata
Se da lunedì il Lazio sarà in zona arancione, è probabile che possano essere introdotte misure più stringenti a quelle già previste dal Governo. Le indicazioni dunque sono diverse da regione a regione. Ad esempio in Emilia Romagna vi è stato lo stop agli spostamenti anche all’interno del proprio comune, se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità, la didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado e le Università, tranne i servizi educativi da 0-3 anni e le scuole dell’infanzia, il divieto di recarsi da parenti, amici e nelle seconde case e lo stop alle attività ricreative e sportive.
Non sappiamo ancora come sarà nel Lazio ma come sta già accadendo in Regioni come Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte, i Presidenti potrebbero disporre la chiusura delle scuole anche in zona arancione e limitare gli spostamenti.
QUI il nostro approfondimento
Le restrizioni in zona rossa
L’ultima capatina del Lazio in zona rossa era stato durante le festività natalizia ma la prossima potrebbe cominciare lunedì 15 marzo, prolungandosi fino a Pasqua compresa. Se questa ipotesi verrà confermata, ecco a cosa andranno incontro gli abitanti della Regione, in sintesi:
- Chiusura delle scuole, di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia e le elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali;
- Chiusura di bar, ristoranti e gelaterie, aperti solo per asporto e domicilio;
- Chiusura di tutte le attività commerciali, compresi barbieri e parruchieri, ma resteranno aperti negozi di generi alimentari, di prima necessità, edicole, tabaccai e farmacie/parafarmacie;
- Non saranno ammessi neanche gli spostamenti all’interno del proprio comune salvo per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma) e per fare rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
- Le visite a parenti e amici non sono consentite se non per motivi di necessità. Anche in questo caso, il rientro deve avvenire sempre tra le 5.00 e le 22.00 indipendentemente dal fatto che il giorno sia feriale o festivo. Inoltre, sempre le stesse ragioni, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14.
- Le passeggiate all’aria aperta saranno consentite ma solo nei pressi della propria abitazione così come gli sport individuali.
QUI il nostro approfondimento sulla zona rossa
Fonti di riferimento: Governo, Gazzetta Ufficiale, FAQ Governo
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