Con molta probabilità dal prossimo lunedì, 15 marzo, molte delle Regioni finiranno in zona rossa. Per domani si attende il nuovo provvedimento del Ministero della Salute sui cambi di colore, mentre nelle prossime ore il Governo cambierà il decreto con le misure anti-Covid varato pochi giorni fa. Quali sono i territori più interessati?
Quel che sembra escluso è un lockdown nazionale come nel marzo 2020, ma gli esperti hanno chiesto una nuova stretta, mantenendo il sistema dei colori per le fasce di rischio.
Da parte del Cts ecco le precise richieste:
- rafforzamento delle misure per le zone gialle
- creazione di zone rosse locali con misure più stringenti sul modello Codogno
- lockdown nei week-end
- zona rossa totale automatica appena si supera la soglia dei 250 casi su 100mila abitanti in sette giorni
La decisione sulle nuove misure dopo il parere del Cts arriverà nel Consiglio dei ministri di venerdì 12 marzo dopo un confronto con i governatori, e sempre per venerdì 12 marzo è atteso il nuovo provvedimento di Speranza sui cambi di colore.
Quali sono le regioni che rischiano la zona rossa?
Al momento l’Italia è per la maggior parte arancione: sono gialle sei regioni (Lazio, Liguria, Valle d’Aosta, Puglia, Calabria e Sicilia), mentre Campania, (qui intanto il governatore De Luca ha emanato un’ulteriore ordinanza in cui si dispone anche la chiusura dei parchi, dei lungomare e delle ville comunali). Molise e Basilicata sono già zona rossa. La Sardegna è l’unica regione in zona bianca.
Alcune delle regioni arancioni, però, rischiano il passaggio al rosso. Ecco quali:
- Lombardia
- Piemonte
- Puglia
- Friuli Venezia Giulia
- Marche
- Emilia Romagna
Anticipata la stretta del Governo per Pasqua
Anticipano le restrizioni del Governo il presidente della Campania Vincenzo De Luca e quello dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro.
Il primo chiude con un’ordinanza valida fino al 21 marzo lungomari, piazze, parchi pubblici, fiere e mercati. Raccomanda alla popolazione “di evitare assembramenti e ai datori di lavoro pubblici e privati il ricorso alle percentuali più alte possibili di modalità di lavoro agile”.
Il secondo, invece, è il primo sindaco di una grande città a vietare asporto e chiusura dei distributori automatici di cibi e bevande dalle ore 18 e sospensione delle attività di vendita al dettaglio dalle 19. Di fdatto, quindi, a Bari il coprifuoco inizia alle 19.
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