Il Bisfenolo B è un interferente endocrino al pari del Bisfenolo A ed è dannoso per l’uomo e l’ambiente. Una nuova conferma arriva dal Ministero della salute francese che già da tempo punta il dito con questa sostanza chimica utilizzata per la produzione di materie plastiche e presente in moltissimi prodotti. Per questo la Francia, tramite l’Agenzia sanitaria alimentare chiede all’Europa di classificarlo come “sostanza estremamente preoccupante”, al pari del Bisfenolo A.
Da tempo il Paese sostiene che la somiglianza delle strutture del bisfenolo A e del bisfenolo B renda questi due composti in grado di generare i medesimi effetti nel nostro organismo e in quello degli animali, poiché capaci di legarsi agli stessi recettori. Ma ora l’Agenzia per la sicurezza alimentare e ambientale sostiene che il Bisfenolo B non solo sia un interferente endocrino simile al bisfenolo A e per questo non dovrebbe essere utilizzato in sostituzione, ma che è necessario classificarlo come sostanza estremamente preoccupante (SVHC – Substances of Very High Concern) nel regolamento europeo REACH (regolamento n ° 1907/2006).
A seguito della dimostrazione di queste proprietà, ANSES propone di identificare il bisfenolo B come una sostanza estremamente preoccupante nel Regolamento Europeo REACH, come il bisfenolo A. Questa classificazione mira ad evitarne usi industriali” si legge nel comunicato ufficiale dell’Agenzia secondo cui è necessario anche “obbligare gli importatori di articoli di consumo a dichiararne la presenza non appena supera una soglia dello 0,1% nella composizione”.
I pericoli legati al Bisfenolo B
La Francia si sta occupando molto da vicino di questa sostanza e ha avviato anche una Strategia nazionale per studiarla. Alla luce degli ultimi risultati emersi, l’Agenzia ha stabilito che essa soddisfi tutti i criteri di pericolo per essere definita come interferente endocrino secondo la definizione dell’OMS e le raccomandazioni 2013 della Commissione Europea, ossia:
- Attività endocrina: il bisfenolo B svolge in particolare un’azione estrogenica aumentando la produzione di estrogeni – ormoni femminili – e attivando i recettori degli estrogeni;
- Effetti avversi che alterano il sistema riproduttivo maschile: riduzione della produzione quotidiana di sperma, diminuzione del peso relativo degli organi riproduttivi maschili;
- Un legame biologicamente plausibile tra l’attività endocrina e gli effetti avversi sopra descritti.
In molti casi questi effetti non solo hanno eguagliato quelli del Bisfenolo A, già identificato come interferente endocrino a livello europeo, ma li hanno addirittura superati.
“Il bisfenolo B può quindi portare a gravi effetti sulla salute umana e può alterare la stabilità delle specie nell’ambiente” è l’allarme dell’Anses.
Un mix pericoloso
Non sono solo le singole sostanze a preoccupare. Secondo l’Agenzia infatti, in caso di esposizione al bisfenolo B, i suoi effetti potrebbero aggiungersi a quelli di altri bisfenoli che hanno proprietà simili come i bisfenoli A e S a cui possono essere esposti l’uomo e l’ambiente.
Un motivo in più per evitare la sostituzione del bisfenolo A con il bisfenolo B. Quest’ultimo oggi è usato in alternativa al bisfenolo A ed S in alcuni paesi, ad esempio negli Stati Uniti, dove è un additivo presente in alcuni rivestimenti e polimeri a contatto con gli alimenti. Sebbene non sia registrato ai sensi del REACH per la produzione o l’uso come sostanza chimica in Europa, si trova in campioni biologici di popolazioni europee.
Poiché le proprietà di interferenza endocrina del bisfenolo B presentano un livello di preoccupazione sufficiente ai sensi del regolamento REACH, ANSES propone pertanto di identificarlo come sostanza estremamente preoccupante (SVHC).
E’ stata avviata anche una consultazione pubblica sul sito web dell’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, fino al 23 aprile.
“Questo approccio potrebbe essere esteso anche ad altri bisfenoli che esibiscono strutture chimiche ed effetti simili ai bisfenoli A e B” chiede la Francia.
Dove si trova il Bisfenolo B
Purtroppo è molto diffuso, al pari del Bisfenolo A. Lo troviamo in molti oggetti di uso quotidiano, dai cartoni della pizza agli abiti, dai giocattoli alle vernici, fino agli scontrini.
Clicca qui per leggere il parere dell’Anses sul BisfenoloB
Fonti di riferimento: Anses
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