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Sanremo 2021, le pagelle della terza serata: da brividi Peyote-Bersani e Lo Stato Sociale

Le pagelle della terza serata di Sanremo 2021: i promossi e i bocciati tra le Nuove Proposte e i Campioni del Festival della canzone italiana.

Sarà la presenza degli ospiti, sarà il livello qualitativo altissimo delle canzoni, ma la terza serata del Festival di Sanremo 2021 si conferma, come da premesse, la più bella musicalmente, anche se sfiaccante e interminabile. Scopriamo insieme i tanti promossi e i pochi bocciati di questa maratona musicale non priva di sorprese.

Sanremo 2021: le pagelle dei Campioni

Noemi + Neffa: 5

La loro versione di Prima di andare via parte malissimo per evidenti problemi tecnici che li portano fuori tempo. Non si scompongono e recuperano grazie a una splendida Noemi, ma quando la frittata è ormai fatta. Attardati.

Neffa

Fulminacci + Valerio Lundini + Roy Paci: 7

Penso positivo è un capolavoro che non andrebbe stravolto. La loro versione si difende però bene, e in qualche modo attualizza concetti già contemporanei. Allegria da vendere.

Francesco Renga + Casadilego: 6

Renga dà energia ed esperienza, Casadilego colore ed eleganza. Potrebbero completarsi, eppure qualcosa non va, le voci non si sposano come dovrebbero. Rette parallele.

Extraliscio con Davide Toffolo + Peter Pichler: 8

Scatenati, carichi, scoppiettanti, ridanno orgoglio e modernità alla musica da balera. Avrebbero meritato la standing ovation. Gaudenti.

Fasma + Nesli: 4

Superato il problema tecnico, alzi la mano chi non ha pensato “forse si stava meglio col microfono spento”. Non bene Fasma, male anche Nesli. Imprecisi.

Bugo + Pinguini Tattici Nucleari: 5

Un’esplosione di simpatia ogni volta che Zanotti e compagni salgono sul palco. Ma certo Un’avventura non esce bene da questa cover. Anzi, ne esce a pezzi. Scompigliati.

Francesca Michielin e Fedez: 7

Con un medley ben costruito la coppia d’oro di questo Sanremo mostra smalto, diverte e si diverte con autoironia, grazie anche e soprattutto a una super Michielin. Questione di feeling.

Fedez

Irama: 7

Una cover di classe cantata con grande rispetto. Una performance che fa rabbia, perché Irama potrebbe fare cose più interessanti rispetto a delle banali hit estive. Talento sprecato (per ora).

Maneskin + Manuel Agnelli: 8

Potenti e intensi, gli allievi tengono testa al ‘maestro’ (pardon, giudice) e regalano ulteriore vita a un pezzo già immortale. Passione disperata.

Manuel Agnelli degli Afterhours

Random + The Kolors: 6

Con Ragazzo fortunato Random torna a divertirsi, e si concede anche una strofa rappata. Ma a reggere la baracca sono Stash e i Kolors. Volitivi.

Stash Fiordispino

Willie Peyote + Samuele Bersani: 9

Poteva scegliere solo il 4 marzo il più talentuoso degli ‘eredi’ di Lucio Dalla per tornare a Sanremo. Giudizi universali è sempre uno spettacolo, specialmente se interpretata con tanta grazia. Fuoriclasse.

Orietta Berti + Le Deva: 8

Orietta una diva, Le Deva degne coriste/voci secondarie, sulle note di una canzone straordinaria di Endrigo. Armoniche.

Gio Evan + finalisti The Voice Senior: 6

Anche Gio si pone al centro della scena con i finalisti di The Voice Senior come ‘coristi’. Ma l’effetto è contrario rispetto a Orietta, e i quattro finiscono per sovrastarlo. Discordanti.

Ghemon + Neri per caso: 7

Il medley incentrato quasi totalmente sulla voce mette in risalto molti dei colori del cantautore avellinese, cui i Neri per caso fungono da solido supporto. Polifonici.

La Rappresentante di Lista + Donatella Rettore: 7

Una performance non precisa ma ricca di venature dance e funk, ballabile e scoppiettante, complice una Rettore in ottima forma. Brillanti.

Donatella Rettore

Arisa + Michele Bravi: 8

Quando è una perla straordinaria, e Rosalba la interpreta con maestria e grandissima eleganza. Michele fa il suo, con timidezza e trasporto. Delicati.

Michele Bravi

Madame: 7

La prof Madame sale in cattedra, in tutti i sensi. La sua versione di Prisencolinensinainciusol è convincente e le permette di far apprezzare il suo timbro anche senza autotune. Versatile.

Lo Stato Sociale + Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino: 10

Ci sono performance che vanno oltre le performance. L’esecuzione non sarà stata perfetta, ma il messaggio, fortissimo, affidato ad attori di grande spessore, è arrivato dritto, stringendoci il cuore e ricordandoci che, al di là del Festival, c’è un mondo che contina a essere in estrema difficoltà. Resilienti.

Annalisa + Federico Poggipollini: 8

Bella versione di La musica è finita, con la potenza della vocale di Nali che si sposa straordinariamente con la chitarra sensuale di Poggipollini. Voluttuosi.

Gaia + Lous and the Yakuza: 7

La vincitrice di Amici 2020 si spoglia dei suoni contemporanei e porta Lous and the Yakuza in un mondo jazzy per interpretare Tenco, parzialmente in francese. L’ora tarda non le premia a livello di pathos, ma la performance resta ottima. Raffinate.

Colapesce e Dimartino: 8

Povera patria è un altro capolavoro immortale della nostra canzone, una delle tante perle del maestro Battiato. E sentire la sua voce registrata, anche per pochi secondi, è stato un piacere. Per Colapesce e Dimartino interpretazione viscerale. Emozionanti.

Coma_Cose + Alberto Radius e Mamakass: 7

Altro capolavoro, altra buona performance, magari un tantino scolastica. Ma la presenza di Radius dona veridicità all’insieme. Umili.

Malika Ayane: 8

Probabilmente una delle poche dive dell’attuale scena musicale italiana. Solo lei poteva interpretare con tale grazia un brano come Insieme a te non ci sto più. Gran classe.

Max Gazzè + Daniele Silvestri: 8

Musicalmente uno dei momenti più interessanti di questo Festival arriva quando è ormai l’alba. Tra misticismo e atmosfere psichedelice, Gazzè e Silvestri, con la Magical Mistery Band ci trasportano in un mondo vicino ma lontano. Alienanti.

Daniele Silvestri

Ermal Meta + Napoli Mandolin Orchestra: 7

Aveva dichiarato che con Caruso rischiava, e in effetti ha rischiato. La sua prestazione è stata però più che sufficiente se non buona, di certo guidata da molto trasporto e sorretta da un arrangiamento classico e preciso. Empatico.

Aiello + Vegas Jones: 5

Un omaggio alla sua Calabria con Gianna di Rino Gaetano, accompagnato dal rapper di Garbagnate. Buono l’intermezzo di quest’ultimo, ma l’arrangiamento ballabile non convince fino in fondo. Per Aiello è il secondo passo falso di fila. Nel pallone.

Sanremo 2021: le pagelle degli ospiti

Negramaro: 8

In grande spolvero la band salentina, aggiungi i capolavori di Dalla e Modugno e il gioco è fatto. Buone anche le performance su Contatto e La cura del tempo. Ispirati.

Giuliano Sangiorgi

Achille Lauro + Emma Marrone: 7

Nella serata dei duetti Lauro si trasforma in una statua greca e sceglie di cantare con Emma, dando spessore a un quadro che segna un salto di qualità rispetto alle serate precedenti. Scultoreo.

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